Come aprire un conto bancario in Cina

Come aprire un conto bancario in Cina

Aprire un conto bancario in Cina è uno dei passi fondamentali per chi volesse iniziare la sua avventura commerciale nel gigante asiatico. Una delle caratteristiche più attraenti della Repubblica Popolare Cinese è la dimensione del mercato interno, il quale, per dimensioni, non ha nulla da invidiare a quello statunitense o europeo. Tuttavia, la conoscenza della lingua e della civiltà cinese possono non bastare, in quanto fare affari in Cina implica un’adeguata conoscenza del sistema economico e burocratico. Aprire un conto bancario in Cina è uno dei passaggi fondamentali, nei prossimi paragrafi sintetizzeremo tale processo ripercorrendo i principali punti dell’iter burocratico.

Perché aprire un conto corrente in Cina?

Pianificare il proprio ingresso nel mercato Cinese può essere difficoltoso a prescindere dalle dimensioni della tua azienda. Infatti poco importa che tu sia una multinazionale o una PMI, è necessario seguire un iter burocratico che si differenzia a seconda della tipologia di attività. Si comincia acquisendo una “business license”, per poi passare ai passi successivi, tra i quali appunto aprire un conto bancario in Cina. Questo è un passaggio imprescindibile, sia che tu voglia aprire un WOFE o un Ufficio di Rappresentanza (RO) dal momento che sarebbe impossibile effettuare le regolari operazioni giornaliere senza un conto bancario aperto in una banca locale.

Di cosa ho bisogno per aprire un conto bancario in Cina?

A causa dei regolamenti della People’s Bank of China (PBC), la strada potrebbe rivelarsi tortuosa. Infati, dal 2020, la PBC obbliga le banche commerciali a svolgere un’analisi dettagliata dei loro clienti esteri. Questa politica è denominata “Know your costumer” e implica non solo il monitoraggio delle attività commerciali, ivi comprese le transazioni finanziarie, ma anche un attento scrutinio delle attività bancarie con enti terzi, da intendersi come l’analisi di eventuali conti aperti ovvero “dormienti”, delle attività in capitale della società e, in aggiunta, la valutazione di operazioni “sospette” o anormali. Quindi, se si recasse un rappresentante legale della tua società in Cina e si recasse in banca per aprire il conto, gli verrebbero chieste alcune domande che potrebbero sembrare addirittura scoraggianti, in quanto mirano a verificare la natura del rapporto tra il richiedente e la società che rappresenta.
Per snellire il processo, è bene che il richiedente abbia con se pochi documenti:

  • La business license
  • Il certificato di approvazione emesso dalle autorità cinese
  • Documento d’identità del richiedente e certificato di codice dell’azienda
  • Certificato di registrazione delle imposte locali e statali

Infine, data la durata e la relativa complessità del processo, le banche cinesi suggeriscono che il rappresentante legale dell’azienda resti in Cina fin quando lo stesso non sia portato a termine; momentaneamente, a causa delle restrizioni all’ingresso, sono consentite richieste da remoto e un processo virtuale di conoscimento del cliente e accertamento delle credenziali. Inoltre, anche grazie al supporto delle ambasciate e dei consolati, si sta cercando di creare soluzioni alternative che possano garantire il ricevimento della documentazione necessaria all’apertura di un conto corrente.

Per maggiori informazioni, potete:

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